sabato 25 febbraio 2017

La tecnica taglia-e-incolla del Dna può fare da base a vaccini anti-tumorali


La cosiddetta Crispr è in grado di "risvegliare" il sistema immunitario e potrebbe diventare la base per futuri vaccini contro le forme tumorali. Dopo aver dimostrato di essere capace di far regredire il cancro, la metodologia "taglia-incolla" del Dna ha evidenziato la capacità di rendere ancora più potente l'immunoterapia, aprendo la strada allo sviluppo di vaccini contro i tumori. E' ciò che viene fuori da uno studio effettuato presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center, che ha utilizzato la cosiddetta Crispr per dare vita a una molecola che "risveglia" il sistema immunitario, scatenandolo contro le cellule malate.


In sostanza, con la Crispr gli studiosi hanno potenziato e reso più sicura una terapia che si sta rivelando molto promettente contro i tumori. Si tratta della terapia Cart, con cui si prelevano dal paziente le cellule T (globuli bianchi deputati alla sorveglianza anti-tumorale) per riprogrammarle geneticamente in modo da riconoscere le proteine della cellula tumorale. "Le cellule tumorali lavorano senza sosta per eludere le terapie, servono quindi unità Car specifiche per loro e in grado di durare più a lungo", sostiene l'emerito dottor Michel Sadelain, che ha coordinato l'equipe di ricerca.


Questa tecnica è fattibile in quanto nei linfociti viene inserito un recettore (Car) specifico per le cellule tumorali del paziente, in modo da renderli di nuovo reattivi e funzionanti contro il tumore. Con la Crispr si può infatti tagliare e manipolare il Dna di una cellula con grande precisione. In questo caso è stata utilizzata per inserire il gene Car in un punto ben determinato del genoma delle cellule T, dando vita così a "linfociti Car" più resistenti e letali contro le cellule tumorali.

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